"E di colpo percepisce in quella dichiarazione una minaccia. Qualcosa che si avvicina dalla parte del mare. Qualcosa che avanza trascinato dalle nubi scure che attraversano invisibili la baia di Acapulco."
Roberto Bolano, (da Ultimi crepuscoli sulla terra; Puttane assassine)

domenica 22 luglio 2012

Vedi di non morire / A tuo rischio e pericolo, di Josh Bazell, Einaudi editore

  Josh Bazell è il nuovo enfant prodige del noir d'oltremanica, paragonato dalla critica a Tarantino e a Palahaniuk oltre che a una serie infinita di scrittori e registi che non hanno nulla a che spartire tra di loro; e non solo, i suoi libri vengono accostati a film o serie televisive (la più ovvia delle quali, Dottor House) più o meno di culto. Direi che è più che sufficiente a rendere chiaro come dietro a questo plurilaureato fenomeno (in medicina alla Columbia University, se vi può fregare qualcosa, e in letteratura inglese e scrittura alla Brown University, sempre se vi frega qualcosa dei suoi titoli di studio nel momento in cui dovete scegliere di leggere un noir, o noir pulp, o neo pulp, o neo noir, eccetera eccetera eccetera) si sia mossa la più imponente macchina per far soldi che si possa immaginare. Non per nulla il suo primo libro, Vedi di non morire, diventerà un film interpretato da Leonardo di Caprio. Buon per lui, ma per noi, intendo dire noi lettori, tutto questo bailamme funziona più che altro come un sano avvertimento a tenerci lontani dal supposto fenomeno di cui sopra. E in effetti a tenere lontano il lettore ci pensa il bailamme da merchandising, certo, ma non solo: anche le copertine (tutte e due, la prima peggio della seconda), che sembrano fotocopiate a colori direttamente da una scatola di detersivo per i piatti, danno il loro sacrosanto aiuto. Immagino che il fatto che Bazell non abbia fatto furore qui in Italia, e che non sia neppure lontamente paragonabile al fenomeno che è stato e, in parte, comunque ancora è Palahaniuk, sia dovuto anche questo. Copertine inguardabili, che non azzarderebbe neppure un editore di infima categoria, di quelli che vendono, se vendono, solamente nel paese di residenza dello scrittore di turno e, a volte, si spingono fino a qualche libreria di paesini e frazioni circonvicine sempre, beninteso, con il meccanismo del conto-vendita. Comunque, chiudiamola qui. E' ovvio che Palahaniuk non è Palahaniuk per via delle copertine di Mondadori, è Palahaniuk per via della qualità dei suoi libri, magari non di tutti, ma comunque di buona parte, e lo è perchè il suo primo libro è stato niente di meno che Fight Club (che, scusate, ma è tutt'altra cosa rispetto a Vedi di non morire), che magari pubblicato come suo terzo o quarto, sarebbe sempre stato un libro culto, ma forse non avrebbe portato il suo autore a quelle vette di idolatria a cui è sottoposto ancora oggi il bardo di Portland. Bene, però, effettivamente Josh Bazell è un autore da non sottovalutare. Vedi di non morire, il suo primo libro appunto, è la storia di un ex sicario della mafia che, entrato in un programma di protezione del governo, si rifà una vita come medico. Si potrebbe dire che si tratta di due modi diversi di ammazzare la gente, ma nel libro viene sottolineato chiaramente come il protagonista, Pietro Brnwa, svolga la sua attività di medico come modo per porre rimedio ai danni procurati dalla sua vita precedente. La narrazione rimbalza tra il presente di neo medico e il passato da killer della famiglia Locano. Tutto parte dalla morte, apparentemente immotivata, dei nonni di Brnwa, e della sua ricerca dei colpevoli che lo porta a cominciare la sua attività di assassino a pagamento. La rete amicale che gli tende attorno la famiglia Locano e le prevedibili conseguenze sono il resto. Il concetto di amicizia, si sa, per i mafiosi è un filino distorto rispetto al comune sentire. Il suo presente da medico, invece, comprensivo di nuova identità fittizia, è messo in pericolo da un fatto inaspettato. Un mattino, nel suo giro di controllo dei pazienti, scopre che uno dei nuovi arrivati è una sua vecchia conoscenza stretta nella sua vita precedente. Se non lo salva, la vendetta della famiglia Locano piomberà su di lui senza pietà. E, forse, pure nel caso in cui riuscirà a salvare la pelle al suo ex accolito. Il fatto che ne venga tratto un film, da questo libro, non deve stupire, perchè in realtà il libro stesso è già un film, o più film mescolati insieme. Il divertimento è assicurato e la lettura piacevole. Consigliabile. Passiamo al secondo, A tuo rischio e pericolo. Il solito Brnwa, ora riciclatosi come medico nelle navi da crociera, viene chiamato da un eccentrico miliardario ad occuparsi di un mistero a tutto tondo: un mostro lacustre. Nel White Lake, una sorta di lago minore collegato al Ford Lake, pare si aggiri una creatura acquatica primitiva che, a differenza di Nessie, il più famoso mostro di Loch Ness, ha già ucciso almeno due persone. Il nostro dottore, affiancato dalla paleontologa sexy Violet Hurst (memorabile), si reca sul posto e indaga. Si troverà in mezzo ad un villaggio di psicopatici (chi più, chi meno), tossici, spacciatori, camping da incubo, corpi fatti a pezzi, Sarah Palin e tanto altro. Anche in questo caso, nulla di nuovo sotto il sole. L'impressione è quella di trovarsi in un film, le atmosfere sono le stesse, i colpi di scena anche ma, bisogna ammetterlo, è davvero piacevole come lettura. Scorre, secondo me anche più del primo libro, e l'ambientazione, proprio perchè già introiettata da decine di riduzioni cinematografiche o televisive, ci risulta famigliare o, meglio ancora, inquietante e famigliare. I boschi, il lago, l'acqua scura, il piccolo villaggio isolato dal mondo, il camping isolato dal villaggio, sono tutti elementi nei quali il lettore si muove con una certa padronanza, ripeto, quasi con piacere. Violet Hurst è la giusta eroina che porta una sana dose di stravagante erotismo. E poi c'è il mistero, il più classico dei misteri, che è un elemento che mancava assolutamente in Vedi di non morire. E veniamo alla domanda delle domande: perchè, allora, Josh Bazell, dovrebbe spiccare tra le centinaia di scrittori che cercano di giocare con gli stessi elementi con cui gioca lui, mettendo insieme cultura popolare (vi basta SpongeBob?), prodotti cinematografici e televisivi con la pagina scritta, perchè in lui gli inserti splatter funzionano senza connotarlo come autore horror, perchè dovrebbe essere il nuovo Tarantino delle lettere, perchè mai dovrebbe avere "reinventato di sana pianta un intero genere letterario"? Be', un motivo non c'è. In realtà non ha reinventato un bel niente, più che altro ha dato una buona scusa ai pubblicitari ed alle case editrici per risvegliarsi dal letargo e tornare a darsi da fare (copertine a parte), ma bisogna ammettere che Josh Bazell non è uno dei tanti. Innanzitutto la lettura dei suoi libri è un esperienza gradevole e divertente, a volte spassosa e a tratti quasi adrenalinica, al di là di qualsiasi merito letterario, e questo è già qualcosa. In realtà è ben più di "qualcosa", ma sorvoliamo. In questo senso, i suoi sono libri che consiglio. Poi c'è un altro particolare che, a mio parere, è quello che lo porta ad emergere rispetto alla media, vale a dire la scrittura. E' veloce, immediata, usa con nonchalance espressioni del parlato, anche basso, come se niente fosse, e per di più, mescolandole al gergo tecnico di chi fa della medicina il proprio mestiere. Il risultato è un amalgama che, miracolosamente, non è volgare, ma piuttosto immediato e ironico. L'ironia è infatti l'arma vincente nella ricetta che ha messo insieme Bazell per caratterizzare il suo stile. A pie' di pagina numerose note completano e commentano il testo e, spesso, sono la parte migliore dello stesso. Sono intelligenti, a volte esaustive come vere note a pie' di pagine, e sempre brillanti e ironiche, a volte anche feroci. Non è un autore di culto, non è Palahaniuk nè Tarantino nè altri, ma è un autore a tutto tondo con un marchio di fabbrica di qualità che è la sua scrittura. Se un giorno deciderà di metterla al servizio di testi meno furbi e più letterari, sarà interessante vedere cosa ne uscirà fuori. Con tutta probabilità qualcosa di notevole.


  
Laureato in letteratura inglese e scrittura alla Brown University e in medicina alla Columbia, ha scelto di specializzarsi in psichiatria alla University of California, San Francisco, dove attualmente risiede.
Vedi di non morire
(Einaudi Stile libero, 2009) è il suo primo romanzo, scritto durante la pratica in ospedale. A tuo rischio e pericolo è il suo secondo romanzo (Einaudi 2012).              

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