"E di colpo percepisce in quella dichiarazione una minaccia. Qualcosa che si avvicina dalla parte del mare. Qualcosa che avanza trascinato dalle nubi scure che attraversano invisibili la baia di Acapulco."
Roberto Bolano, (da Ultimi crepuscoli sulla terra; Puttane assassine)

venerdì 15 gennaio 2016

2666 sostiene la pubblicazione di ¡Alemania, Alemania!, il primo romanzo di Felipe Polleri tradotto in Italia da Arcoiris edizioni


 Todos los libros del mundo estan esperando a que los lea*  (Roberto Bolaño)

 

 

Alemania Alemania! è un libro allucinato, un delirio a tre voci nel quale il suo autore, Felipe Polleri, ancora inedito in Italia (per poco), trasfonde tutta la sua poetica eccentrica. Il nazismo, il Reich, personaggi storici ed inventati che danzano lungo la fantasia folle del proprio autore.
  Felipe Polleri è uno scrittore che ha riscosso successo in Uruguay e Argentina, si sta ritagliando il suo spazio anche in Portogallo e Francia, in Spagna sta per sbarcare con Tusquets. Alcune opere sono in fase di pubblicazione negli Stati Uniti, in Messico e America Centrale. In Italia, tramite il crowdfunding, è prevista la pubblicazione del suo romanzo Alemania Alemania! verso il mese di Giugno per la collana Gli Eccentrici dell'editore Arcoiris (traduzione di Loris Tassi).

  Ogni nuovo autore è una scommessa, un salto nel vuoto, ma è anche e soprattutto un arricchimento per il paese che lo traduce, un viaggio nella mente di un artista sconosciuto, un dialogo che comincia senza sapere dove e a cosa potrà portare: * ogni libro del mondo è in attesa di incontrare i propri lettori.  Per questo 2666 sostiene e partecipa all'opera di traduzione e pubblicazione di Felipe Polleri in Italia e lancia l'hashtag #PortiamoPolleriInItalia.

  Cliccando da questo sito sull'hashtag chiunque può partecipare al crowdfunding per contribuire alla pubblicazione di Alemania Alemania! e ricevere le ricompense che la casa editrice offre a chi l'accompagnerà nel percorso di pubblicazione del libro, del mondo e della follia di Felipe Polleri in Italia.

   «Il linguaggio è allucinato, poetico, violento, e non si rispetta niente e nessuno. In quanto ai personaggi, a questi mostri che ho creato, non ho altra alternativa che farli esistere. In un certo senso io mi limito soltanto a trascrivere, a tradurre ciò che mi dicono». 
  Felipe Polleri 




¡Alemania, Alemania! (dal blog ed.Arcoiris)

   “Un romanzo alieno da cui non sappiamo staccarci. Già dalle prime parole, Polleri ci tiene in pugno; ne usciamo scossi e pieni di ammirazione davanti al genio letterario di uno scrittore assolutamente straordinario, non classificabile”.
Si tratta di ¡Alemania, Alemania! dell’uruguayano Felipe Polleri, uno degli scrittori latinoamericani più sorprendenti degli ultimi anni.
La storia si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale in vari Paesi: l’Inghilterra bombardata, la Germania nazista, la Spagna e l’Uruguay. Eppure non si tratta... (Continua a leggere)




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  Un titolo del genere, soprattutto di questi tempi, ricorda il sinistro Deutschland über alles, fa pensare a un saggio di economia o di storia (magari all’ottimo Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa, di Vladimiro Giacché) ed evoca il cupo scenario di un IV Reich che sorge sulle macerie del «sogno europeo». Ma non si tratta di questo, se non in modo tangenziale (fin dalle prime pagine si evocano infatti le ceneri del ghetto di Varsavia, e la Seconda Guerra Mondiale, con al centro la Germania hitleriana, è uno degli assi tematici del libro). ¡Alemania, Alemania! in realtà è il titolo del più recente romanzo di uno scrittore uruguayano ancora sconosciuto da noi: Felipe Polleri.
Lautréamont, Horacio Quiroga, Felisberto Hernández, Juan Carlos Onetti, Armonía Somers, Mario Levrero: l’Uruguay è una fucina di scrittori “raros”: rari, o strani, secondo una definizione ormai classica e un po’ abusata. L’ultimo, in ordine di tempo, di questa stirpe è Felipe Polleri, classe 1953, che a proposito di questa classificazione ha le idee molto chiare: «È un’etichetta che nasconde un retropensiero: “invece di leggerlo, diciamo che è un altro scrittore raro”. Essere scrittori in Uruguay è una cosa rara perché, diciamo, poco vantaggiosa. Dev’essere una... (Continua a leggere)






1 commento:

  1. Ho contribuito secondo le mie possibilità, ma avrei voluto fare molto di più... Spero che si arrivi alla cifra necessaria.

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