"E di colpo percepisce in quella dichiarazione una minaccia. Qualcosa che si avvicina dalla parte del mare. Qualcosa che avanza trascinato dalle nubi scure che attraversano invisibili la baia di Acapulco."
Roberto Bolano, (da Ultimi crepuscoli sulla terra; Puttane assassine)

domenica 17 maggio 2015

Godetevi la corsa, di Irvine Welsh, Guanda editore

Chi non conosce Welsh alzi la mano, e chi l'ha alzata corra in libreria a porre rimedio. Irivine Welsh è una sorta di miracolo letterario, oltre che un ossimoro vivente: scrive in uno slang tossico-edimburghese al limite del compensibile (i suoi traduttori in tutto il mondo sono figure eroiche, come il nostro Massimo Bocchiola) e con una solidità strutturale di fondo assolutamente incredibile, i suoi personaggi e le sue storie sono deviati, tossici, maniaci, perdenti, ubriaconi, caricature del peggior sottoproletariato violento scozzese, gentaccia che si perde in storie folli, sbilenche e sgangherate, eppure non c'è libro di Welsh che non finisca con l'aprirsi in improvvisi sprazzi di profondità totalmente inattesi. Verrebbe da dire che Welsh è un genio letterario suo malgrado. All'apparenza i suoi libri paiono talmente immediati da sembrare improvvisati, raccontano storie così assurde da risultare, ad un primo impatto, inverosimili, eppure non sono molti gli autori al giorno d'oggi da potersi permettere dei libri tanto riusciti come quelli del bardo scozzese. Realista kitsch? Poeta del sottoproletariato? Omero di un'infinita odissea tossica? Welsh è questo ed altro ancora. Ci ha portati per mano a conoscere il mondo dei tossici scozzesi, le loro vite e i loro sogni insostenibili (o la loro insostenibile mancanza di sogni sostenibili) con il suo stile basso, diretto e comico, urlato e involontariamente malinconico. Alla base di tutte le sue storie ci sono le vite dei personaggi, vite prese alla leggera, esistenze già segnate in partenza o che si incastrano in incubi assurdi poco alla volta, scelta sbagliata dopo scelta sbagliata, incastro dopo incastro. Questo Godetevi la corsa non si distanzia dalla poetica degli altri libri di Welsh, e come in altri casi anche in questo libro appare, anche se in un ruolo di semplice comparsa di fondo, uno degli immor(t)ali protagonisti di Trainspotting, in questo caso SickBoy, divenuto imprenditore di successo nel mondo dei video pornografici di Londra. Il protagonista invece è Terry "Gas" Lawson, nuova entrata nel pantheon welshiano, tassista e attore porno, bellimbusto senza arte nè parte, tutto riccioli e "pacco", spacciatore a tempo perso, sciupafemmine per vocazione e "ripopolatore" di Edimburgo e dintorni (i figli leggittimi e non, non si contano) proprio come il suo odiato padre Henry. Lo seguiamo nella sua discesa da una spensierata e scopereccia quotidianità agli inferi dell'astinenza sessuale coatta (causa un muscolo cardiaco ridotto a brandelli) ed alle conseguenze che questa porta, come un uragano, nella sua e nelle vite di chi gli ruota attorno. L'uragano che si abbatte su Edimburgo all'inizio del libro, affettuosamente (ed esorcisticamente) ribattezzato "Du'palle", non è altro che l'incarnazione reale del trambusto che scuote interiormente il protagonista per tutto il romanzo. Terry salverà una ragazza in procinto di suicidarsi, diventerà amico e "socio" di un miliardario americano della tv, farà da supervisore al vice-pappone di un bordello, cercherà, senza troppa foga a dire il vero, una ragazza scomparsa (Jintina) la sera in cui Du'palle si sfoga sulla città, ragazza che è la compagna di un suo cugino mezzo scemo (cugino per modo di dire, se leggerete il libro, capirete) nonchè prostituta - per necessità ma anche per vocazione - e infine sua amante occasionale (in realtà si tratterà solo di "una botta e via", ma tant'è), aiuterà il miliardario americano a trovare una bottiglia di costosissimo whisky per collezionisti appena comprata e subito rubata, diventerà un ottimo giocatore di golf, cercherà di rimediare ai suoi errori passati redimendosi come buon padre e pessimo figlio, scoperchierà tombe e, addirittura, si taglierà i suoi leggendari riccioli accalappia-femmine, inizierà il suo cugino "mongo" al mondo del porno, e via discorrendo. Entrare oltre nella trama vorrebbe dire svelare anche solo un singolo ganglio dell'intreccio, e sarebbe già troppo. Se il protagonista è indubitabilmente Terry Lawson (e in un certo senso anche il suo "Vecchio Compare"), le voci narranti sono diverse: oltre Terry, c'è Jontino (il cugino cui manca qualche Venerdì), Jintina (la di lui compagna, prostituta e persona scomparsa) Ronnie Checker (il miliardario americano, star dei reality televisivi) e, in un paio di occasioni, addirittura "il Vecchio Compare". Se vogliamo elencare quello che capita in questo romanzo, è più facile ribadire ciò che non succede: non ci sono invasioni aliene e non crollano le Torri Gemelle. Al di là della trama, apparentemente estemporanea (non lo è, al contrario, è ben salda) ma comunque assolutamente secondaria se non in funzione di divertissement, il centro del libro sono Terry e la sua psicologia, comunque piuttosto sorprendente per essere l'emanazione di un tipo sociale (all'apparenza) parente strettissimo dell'australopiteco. Terry si barcamena in un contesto sociale in cui la violenza è il mezzo più comune per rapportarsi col prossimo e, al contrario di quanti gli stanno attorno, lo utilizza soltanto come extrema ratio. Il sesso per lui non è una perversione nè un commercio, ma il momento vitale che dà significato a tutti gli altri. Nel cercare sè stesso, nel tentativo di definirsi come "altro" da suo padre, incorrerà in una serie interminabile di accadimenti deliranti e in una scoperta devastante che lo porterà ad una rivoluzione copernicana nel percepire sè stesso, e il tutto senza l'ausilio della sua droga preferita, il sesso. Alla fine, scoprirà che essere Terry Lawson, alla fine, con tutti i suoi difetti e le sue mancanze, non è la cosa peggiore che gli potesse capitare. Questo Godetevi la corsa, è un libro straordinariamente divertente, lessicalmente devastato e devastante, sicuramente non il capolavoro di Welsh, ma comunque una folle cavalcata nei bassifondi di Edimburgo e dell'anima di Terry Lawson, un personaggio che non sarà facile dimenticare (se non è all'altezza dei leggendari SickBoy, Marc Renton, Spud e Franco Begbie (il generalissimo Franco!) è solo perchè il contesto letterario nel quale Welsh lo immagina non è Trainspotting).

 Irvine Welsh: cresciuto in un quartiere di case popolari, abbandona presto la scuola per intraprendere vari lavori, tra cui lo spazzino (ruolo in cui comparirà in un cameo nel film The Acid House). Nel 1976 si trasferisce a Londra e aderisce alla rivoluzione punk e comincia a sperimentare diverse sostanze stupefacenti. Ormai ex-tossicodipendente, Irvine Welsh comincia a scrivere mentre era ai servizi sociali, dopo aver letto il romanzo Dockerty (1975) di William McIllvaney. Scrive Trainspotting cercando di ricreare l'eccitazione che si prova andando a un rave o in un club house e utilizzando il dialetto scozzese, perché più funky rispetto allo Standard English.
Trainspotting, Ecstasy, Acid house, Il lercio, Tolleranza zero, Colla, Porno, I segreti erotici dei grandi chef, Una testa mozzata, Crime, Tutta colpa dell'acido, Serpenti a sonagli, Skagboys e La vita sessuale delle gemelle siamesi, tutti per Guanda.