Tra i tipi di punizioni raccomando quella che consiste nel mettere il bambino in un angolo della sala, con la faccia al muro. Col tempo e la pratica si impara a regolare la durata della punizione a seconda della marachella combinata dal bambino e dalla sua resistenza fisica.
Lo scopo è condurre il bambino a un'utile riflessione, per cui è importante non rivolgergli la parola per tutto il tempo della punizione.
Prima o poi si dovrà torcergli un orecchio.
La distanza tra gli occhi del bambino e la parete dovrà essere minima, in modo da avere una perdita della messa a fuoco e conseguente riduzione delle funzioni cognitive. Il bambino si sentirà intorpidito, separato dal mondo.
Nello spazio vuoto del suo sguardo si conteranno le immagini della buona condotta.
Tale punizione riporta sinistre similitudini con le modalità con le quali Solpe ottiene gli spettri artificiali (data la richiesta crescente di immagini e l'alto costo del cesio indispensabile per ottenerle, la Società ad un certo punto decide di creare da sé le immagini eteree degli animali, non, come all'inizio attraverso una truffa, ma mettendo in piedi un metodo per fabbricare ectoplasmi molto simile alla logica che sottostà ad un campo di concentramento):
Per ottenerli (gli spettri artificiali), Senatore, manteniamo un numero ridotto di gatti, cani, rettili e uccelli in gabbie metalliche molto strette finché non muoiono per la sete o per effetto dell'immobilità. Essendo le abitudini e la sofferenza fisica le condizioni che originano l'inscrizione, i risultati sono di norma positivi.
Infatti:
Abitudine e dolore sono la punta del grammofono che incide nel disco la traccia del suono per la sua riproduzione
Lo squinternato e patetico Solpe (gli accenni alla moglie Leticia ed alla propria scarna vita famigliare nelle lettere al senatore Dubarry ne sono una evidente ed ironica esplitazione) replica nella sua Società Ectografica i traumi del suo passato e al contempo presagisce quelli del futuro prossimo del suo paese (non è difficile intuire un parallelismo abbastanza chiaro tra le condizioni degli animali e quelle dei desaparecidos, né comprendere come la visione di un'Argentina attraversata dai cupi fantasmi animali sia un'immagine estremamente vicina a quella dell'Argentina che sarà abitata dai terrificati fantasmi umani degli eliminati dalla dittatura). Se questa è la chiave di lettura più profonda ed illuminante del libro, non mancano però le scene disarmanti nella propria intrinseca assurdità, né quelle intimamente commoventi. Ne risulta un quadro composito che mette insieme una certa ossessione latinoamericana per la letteratura incentrata sugli animali (vedi, ad esempio, tra i tanti i bestiari borgesiani e alcuni racconti cortazariani - e in certo qual modo anche i cronopias e famas sempre di Cortazar - e i racconti di Quiroga) e un'attenzione anche questa molto sudamericana per la morte, un quadro che sotto le mentite spoglie del Rapporto (e qui, pur essendo di natura molto diversa, non può non tornare in mente il Rapporto sui ciechi di Ernesto Sabato in Sopra Eroi e tombe) compone una fotografia (forse anch'essa ectoplasmatica) di un paese perennemente sull'orlo dell'assurdo quando non dell'abisso, incapace di ascoltare il proprio buon senso e, anzi, in grado di dimenticare addirittura di averlo, un buon senso, al punto da non saper più distinguere tra bene e male, tra assurdo e scientifico. Una sorta di danse macabre animale che percorre le strade di una Buenos Aires la cui muta freddezza viene ben illustrata dai disegni geometrici, astratti e desaturati di Diego Ontivero. In fondo, in questo libro splendido e perfetto di Larraquy, la storia patria non è altro che un'astrazione folle nella quale di selvaggio c'è solo l'idiozia umana.
Un libro breve e magnifico, caustico e chirurgico, che lascia emergere una voce autoriale assolutamente eccentrica e perfettamente dosata.
In ogni ectoplasma lasciamo un po' di noi stessi, paghiamo queste immagini con un possibile calo di pressione, con l'indebolimento delle gambe e la paralisi momentanea del nervo ottico, che ci fa vedere doppio.
E ancora:
In vita si verificano esperienze assolutamente intime come il sogno o la paura. Sono intime perché nessuno le vede dentro di noi. Il fatto di sentirsi individuo nasce dalla tenace opacità del suo corpo. L'individuo si forma in segreto.
Non avere segreti equivale ad essere morti.
Sarebbe, ora, da veder tradotto l'altro di libro di Larraquy, La comemadre.
Roque Larraquy è nato nel 1975 a Buenos Aires. Sceneggiatore e docente universitario, ha esordito nella narrativa con La comemadre (2010) ed è oggi considerato uno degli scrittori più originali della scena letteraria argentina. Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires è attualmente il suo primo romanzo pubblicato in Italia (da Gallucci editore).
Diego Ontivero, graphic designer e illustratore, è nato nel 1979 a
Buenos Aires. Nei suoi lavori predominano i colori desaturati, insieme
con le figure geometriche o astratte che si ispirano al disegno
vettoriale.
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