Guarda, qualcuno dei suoi
clienti si ecciterebbe a vederla lottare con il cacciavite in mano contro
questo tappo spugnoso di merda che si è formato dentro la tazza del suo water,
si respirerebbe la puzza annaspando, gli scorrerebbe la saliva.
E' il terzo giorno che manca
l'acqua. All'inizio non se n'è accorta e ha fatto la cacca, lo sciacquone
vuoto, e tutto è rimasto lì. Allora butta un sacco di carta igienica per
coprire la cacca. Ha due bottiglie di plastica da due litri piene d'acqua
naturale, si fa gli spaghetti e li tira su con la forchetta anziché usare lo
scolapasta, e butta l'acqua nella pentola nel cesso, ma il pastone di merda e carta
rimane lì come un posto di blocco durante un'emergenza a filtrare lentamente
l'acqua, la tazza si riempie quasi. Ecco, ma pensa sia solo una questione di
minuti, di ore perché l'acqua torni.
Il problema è che lei qui ci
lavora e questo appartamento ha solo tre stanze, il bagno non ha nessuna
finestra, prende aria da una ventola che non ci si è mai creduto che funzioni,
l'hanno messa più che altro per l'idea di aria che dà il rumore della ventola
in sé, mi sa che non c'è nemmeno il buco da cui l'aria puzzona dovrebbe uscire,
il bagno prende aria dalla camera da letto. Il letto è senza lenzuola di sopra.
Il suo è un bagno da puttana
perché c'è una cosa che si chiama bidet, che serve alle puttane a lavarsi i due
buchi, qua a Londra i bidet ci sono solo in alcuni di questi appartamenti di
tre stanze a Soho, perché li hanno fatti apposta per le puttane.
Il primo giorno in fondo ci si
può ancora stare. Basta tenere la porta del bagno chiusa, nessuno dei clienti
dice niente, sparge un sacco di profumo e accende un sacco di incensi. Poi la
sera fa di nuovo la cacca, e butta dell'altra carta. Si compra una cassa di
acqua minerale frizzante. L'idea è che l'acqua frizzante apre la strada più
facilmente nella merda, lei non sopporta l'acqua minerale se si tratta di berla,
perché le bolle che esplodono le distruggono la lingua, ma ora pensare alle
bolle di anidride carbonica che esplodono contro il tappo di merda e si aprono
una via come tarli minatori le piace.
Buttarla così nel cesso direttamente dalla
bottiglia non fa niente, perché così non ha nessuna forza, nessuna rincorsa, si
aggiunge all'altra acqua senza spostare niente, allora pensa di riempire il
serbatoio dello sciacquone e poi di tirare la catena. Ma con quello che rimane
nelle bottiglie lo sciacquone si riempie solo a metà, e poi l'acqua si sgasa un
po' già nel travaso, poi tira la catena, ma è un getto di quelli deboli, come
quando tiri l'acqua di nuovo mentre il serbatoio si sta ancora riempiendo,
guarda per vedere l'effetto delle bollicine, quando l'acqua si calma si vedono
infatti delle bollicine che si formano sulle pareti, ma sembrano lì per
bellezza più che per distruggere il tappo di merda.
Quelli dell'acquedotto vengono,
per loro è tutto a posto, il problema sta nella colonna del palazzo, il problema
comincia dentro il palazzo, la pressione per loro fino a poco prima di entrare
nel palazzo è a posto, ci deve pensare l'amministratore che ci deve essere una
perdita da qualche parte, anche se acqua non se ne vede per niente.
Il secondo giorno la puzza di
cacca si sente per forza.
Lei non può stare senza acqua,
neanche poche ore, perché è nata sulla sponda destra del grande Niger.
Lei non usa lo spazzolino da
denti, ma queste foglie di felce lunga.
La vicina di sopra, che anche
lei fa la puttana e anche a lei manca l'acqua, perché manca in tutta la
colonna, dice che agli uomini piace la puzza di cacca, e che non ci sono
problemi a continuare a lavorare, anzi.
Allora giù in strada infatti gli uomini le
passano davanti e lei dice 'Vuoi sentire la puzza della mia merda?' e parecchi
vogliono, si vede che la cosa li interessa. Poi però quando sentono veramente
la puzza dopo un po' non gli interessa più in maniera così importante. Più che
la puzza di merda a loro piace l'idea di lei che dice Vuoi sentire la puzza
della mia merda, ma poi nessuno ha ad esempio il coraggio di aprire la porta
del bagno, perché già da chiusa e con la ventola per sempre accesa traspira un
sacco di puzza, che poi non è una puzza esotica, ma è la stessa dei cessi degli
autogrill, ma molto più forte.
Le
donne inglesi hanno bisogno del rossetto perché sono pallide, lei si morde le
labbra e così basta. Intorno agli occhi occorre bruciare petali di sambuca in
un coccio di ferro, e mescolarlo
all'olio di palma. Occorre mangiare soprattutto pesce d'acqua dolce, che rende
la pelle luminosa e solida, non piena di scarabei marroni come quella delle
gambe delle inglesi.
Il terzo giorno l'acqua non
torna, e lei pensa, butto tantissima carta, poi spingo con le mani finché la
cacca e la carta non se ne vanno lontano, poi butto altra carta e spingo, così
la carta spinge via la cacca e rimane solo la carta, e a poco a poco la carta
che si accumula di qua deve diventare sempre più pulita e non puzzolente. Ma le
cose poi a farle non vanno così, perché la carta si scioglie all'istante appena
tocca l'acqua e forma un pastone che si mescola alla cacca, quando vede che
occorre spingere via la merda a pugni e quella ritorna da tutti i lati si
scoraggia. E vai, per lavarsi la mano dalla merda via mezzo litro di acqua
minerale e decilitri di profumo.
E' contenta di abitare a Soho e
di fare la puttana, ha questo appartamento di trenta metri quadrati. Sul retro
del vicolo c'è un altro vicolo, dove i retri degli appartamenti delle puttane
si guardano, e tutte le puttane la sera dopo aver fatto la lavatrice stendono i
loro vestiti colorati ad asciugare e si raccontano le cose, e si chiamano
puttana e dicono che i pappa sono come i poliziotti che quando c'è bisogno di
loro stanno sempre da un'altra parte, poi arrivano quando c'è da prendere i
soldi.
Poi vengono delle donne inglesi,
sposate, e chiedono prima dei consigli sul rossetto, o che crede per la pelle
usiamo, o sulle cose per i capelli, poi ci chiedono cos'è che piace di più agli
uomini e com'è che si fa a farlo.
E poi chiedono come si fa a fare
finta, e cosa bisogna dire mentre lo stanno facendo, lei dice che bisogna fare
dei versi che non hanno senso ma che sono intonati come una domanda, poi mentre
si vede che i maschi stanno finendo bisogna fare dei versi che non hanno senso
ma che sono intonati come una risposta.
Alla televisione c'è
un'intervista a un chitarrista famoso inglese, dice che gli sembra strano di
essere pagato per una cosa così, che lui la farebbe comunque. Ecco, pensa,
ecco.
A
volte si accorge che si sta toccando le tette, senza motivo, non capisce, credo
perché c'è gente che paga per farlo e lei può farlo gratis, perché le da
fastidio sprecare le cose.
Uno
pensa che solo gli uomini brutti vanno con le battone, invece vengono da lei
anche uomini belli, dev'essere una cosa come come il taxi, che uno a volte lo
prende anche se ha la patente e la macchina. E' bello vederli arrivare con i
soldi, è bello essere pagate, è bello che ti dicano senza dirtelo che vali più
di quei soldi che ti stanno dando, è bello quando scelgono te tra tutte le
altre, è bello che succeda più o meno ogni ora tutti i giorni.
I
cattolici non le piacciono perché di solito vengono un po' di volte poi ti
vogliono sposare. Lei non si vuole mica sposare.
C'è
un uomo che la paga per vederla andare in giro nuda per casa a cercare zanzare
e a schiacciarle contro le pareti. A certi uomini piace guardare mentre mangia
dei dolci che portano loro, li ha fatti la moglie. Certi uomini vogliono
sentirla canticchiare, come se fosse sovrapensiero sotto la doccia. Alcuni la
pagano per guardarla mentre lava i piatti scalza. Alcuni la pagano perché lei
faccia finta di non sapere fare l'amore, e deve sembrare imbranata.
Alcuni
la pagano per fare finta di riparare la guarnizione del lavandino. Si deve
mettere una tuta sporca, e maneggiare delle chiavi inglesi sotto il lavello
della cucina. Alcuni la pagano per guardarla mentre si schiaccia dei brufoli.
Alcuni
si eccitano mentre si fa il nodo alla cravatta, mentre guarda dei film porno,
loro stanno dietro il televisore e guardano lei, mentre rutta dopo aver bevuto
la birra, mentre guida una carriola con la sabbia dentro, mentre col cappello da vigile scrive su un
taccuino, mentre fa le bolle col chewingum, mentre legge le istruzioni sulla
confezione di un cibo da fare al microonde e poi lo prepara, mentre dice delle
bestemmie complicate, mentre olia un fucile da caccia, mentre fuma un sigaro,
mentre gioca a golf, mentre legge delle poesie che loro hanno scritto, mentre
segue le trasmissioni di calcio alla tv.
Uno di loro la paga per
guardarla mentre scrive sul suo computer portatile. Lei le prime volte
schiaccia dei tasti a caso, ma lui dice che così non funziona, che si vede che
fa finta, che anche dal suono dei tasti si capisce che è distratta. Allora le
porta delle cose da copiare. Poi porta dei libri e dei cd-rom e le dice che
deve installare Linux sul portatile. Cercando di installarlo si vede che è
concentrata, perché è una cosa complicata, e lui è contento, anche se poi lei
gli distrugge la tabella delle partizioni e si deve riformattare l'hard disk
perdendo tutti i dati. Questo tizio è un cattolico, e infatti lei si aspetta
che da un momento all'altro le chieda di sposarlo e di smetterla di fare la
puttana, lo sa che tra qualche giorno glielo chiede, perché i cattolici è più
forte di loro.
Queste case sono fatte così, che
dai tubi dell'acqua e del gas si sente tutto da un appartamento all'altro,
specialmente da un piano all'altro, perché i tubi viaggiano per o più in
verticale. Allora se appoggi l'orecchio sul tubo senti tutto quello che succede
sotto, e siccome qua sono tutte puttane, di solito si sente gente che sta
scopando, e donne che gridano per finta a voce molto alta, e ogni tanto qualche
cliente che grida per davvero. E il punto dove si sentono meglio i tubi è la
tazza del cesso, forse perché ha proprio quella forma ad anfiteatro che
amplifica il suono. C'è un suo cliente che si mette sempre lì ad ascoltare,
passa delle mezzore con tutta la faccia quasi dentro la tazza per sentire
meglio, non gli interessa che lei possa gridare in quello stesso modo che lui
sta sentendo, a lui piace sentire attraverso i tubi, poi quando lo fanno lei
non deve fare nessun rumore, forse perché lui sta ancora cercando di ascoltare
i tubi.
Adesso lei ha paura che arrivi proprio questo qui perché
non saprebbe cosa dirgli che il suo cesso è impraticabile. Chiede lo stato di
emergenza. Ce n'è uno che la paga se lui resta di là in cucina e lei va
nell'altra camera e muove il letto con le mani in modo che cigoli.
Quando alla fine riesce a installare Linux il ragazzo
cattolico le lascia il suo portatile, e le da dei compiti da fare mentre lui
non c'è, pagandola per il tempo che ci mette, praticamente deve fare degli
script con il linguaggio della shell. Lui dice che si diverte a pensare a lei
che fa gli scriptini mentre lui non c'è.
Ce ne sono
certi che la pagano e poi si va semplicemente in giro a fare dei giri a piedi,
magari vedono un vestito in una vetrina e vogliono che lei se lo provi, ogni
tanto ne comprano uno e glielo regalano, loro vogliono solo guardarla, poi si
siedono da qualche parte a bere qualcosa, loro vogliono solo guardarla mentre
beve qualcosa, perché è bella, perché non c'è niente di più leggero di
guardare.
Vanno a fare
un giro e lui le dice che si ecciterebbe molto se lei entrasse in
quell'ufficio, lei entra e in effetti la segretaria dice che la stava
aspettando. La fanno entrare nella stanza di uno con una grande pancia che la
fa sedere e le fa delle domande su linux e sul linguaggio della shell, per
vedere quanto ne sa, e lei ormai ne sa abbastanza. Il tizio con la pancia le
chiede di fare uno script. Lei lo fa. L'uomo con la pancia le offre un lavoro
come assistente amministratore di rete, fuori il ragazzo cattolico la aspetta
sorridendo, i cattolici pur di sposarti e farti cambiare lavoro, è più forte di
loro.
Da tre
giorni ogni volta che torna a casa spera di sentire il rumore di qualcosa che
sgocciola, entra, va lentamente verso il rubinetto del lavello della cucina, ma
già si vede che non è tornata, perché quello quando c'è l'acqua sgocciola
sempre anche se stringi forte il rubinetto.
Ha
dimenticato di comprare l'acqua minerale. Tra poco dovrà fare di nuovo la
cacca.
Esce per la
scale e se ne sale sul tetto con un secchio di quelli da pulire per terra.
Spalanca la porta del tetto e i piccioni volano via. Qua sopra ci sono tutti i
serbatoi delle colonne. Sono come delle grandi vasche da bagno però con il
coperchio sopra, e delle pietre e del fil di ferro che li tengono tappati,
perché non voli via tutto quando c'è vento. Quello della sua colonna è vuoto.
Ci batte per sentire che suono fanno e rimbombano, uno rimbomba un po' meno, ci
guarda dentro da una fessura, ma non si vede niente. Toglie il fil di ferro e
le pietre, sposta il coperchio. Acqua. Lei ha bisogno di acqua dolce perché è
nata sulle sponde del Niger. Tira via il coperchio. E' sera, non si vede
niente. L'acqua è trasparente, se non ci batte le luce sopra non si vede mica.
Butta il secchio dentro la vasca e sente pluf. Pesca, lo tira su. Pesa. C'è
dentro qualcosa, sembra uno straccio, ma è un piccione morto. Lo ributta
dentro, pesca di nuovo, stavolta è solo acqua. Porta giù il secchio per le
scale, vuole tirare tante di quelle secchiate nel cesso finché la merda non se
ne va del tutto. La prima volta cade per le scale, il secchio si rovescia e
tutta l'acqua va giù per i gradini e per la fessura tra le due rampe. Ritorna
su col secchio vuoto. Ripesca il piccione morto, svuota il secchio per terra,
ne pesca un altro, lo butta fuori, e ne pesca un altro. Riesce a fare tre
viaggi dal tetto al suo appartamento, butta i tre secchi pieni dentro la tazza,
l'acqua però non va giù, e l'acqua del terzo secchio straripa fuori, l'acqua
dentro la tazza è giallastra, galleggiano le solite nuvolette di carta
igienica. Usa il secchio per scolare una parte dell'acqua nel bidet. Ci
vorrebbe una di quelle ventose sturalavandini per scuotere il tappo, ma lei non
ce l'ha, oppure l'acido muriatico, ma lei non ce l'ha. L'unica cosa che ha è un
cacciavite a stella, che ha usato per aprire il computer del cattolico e
montargli il masterizzatore. L'unica cosa è affondare la mani nel cesso e
pungolare il tappo a colpi di cacciavite.
A volte non deve fare niente, ci sono certi che si eccitano
semplicemente così, che la pagano semplicemente per poterla pagare.
Matteo Galiazzo è nato a Padova nel 1970
e vive a Genova. È autore della raccolta di
racconti Una particolare forma di anestesia chiamata morte (Einaudi 1997) e dei romanzi Cargo (Einaudi 1999) e Il mondo è posteggiato in discesa (Einaudi 2002). Suoi racconti sono usciti
nelle antologie Gioventù cannibale e Anticorpi (Einaudi
1996 e 1997) e nella rivista «Maltese narrazioni», di cui è tra gli
animatori. Quest'anno è tornato in libreria con la raccolta Sinapsi,
opere postume di un autore ancora in vita, per Indiana editore.
Il curatore di questo blog ci tiene a ringraziare di tutto cuore Matteo Galiazzo per averci fatto l'onore di concederci la pubblicazione di questo suo racconto che, come specificato nel titolo, non potete trovare nella raccolta Sinapsi (editore Indiana) nè in nessun altro libro, ma solo nel numero 31 della gloriosa rivista il Maltese narrazioni, edita nel 2002.
Questo blog sarà sempre ben lieto di pubblicare altri racconti e articoli di Matteo e, in generale, tutti i racconti di qualità, anche di altri autori, soprattutto se inediti o comunque irreperibili.
Grazie Matteo.
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