"E di colpo percepisce in quella dichiarazione una minaccia. Qualcosa che si avvicina dalla parte del mare. Qualcosa che avanza trascinato dalle nubi scure che attraversano invisibili la baia di Acapulco."
Roberto Bolano, (da Ultimi crepuscoli sulla terra; Puttane assassine)

venerdì 22 giugno 2012

Severina, di Rodrigo Rey Rosa, Feltrinelli editore

La fascetta che pubblicizza il libro riporta una frase di Bolano che ci fa sapere che, a suo parere (suo di Bolano), Rey Rosa è il miglior tessitore di storie, la stella più luminosa della sua generazione. A leggere questo libro, Severina, si ha tutti i diritti di dubitare delle parole del grande scrittore cileno. Mi spiego. Stiamo parlando di centodieci pagine che narrano la storia di una passione intrecciata ad una seconda passione. Libri e amore, o libri e Severina se può suonare meglio. Severina, la protagonista del romanzo (breve), è un topos letterario tipico della letteratura sudamericana (vedi Il tunnel o Sopra eroi e tombe di Sabato, La ragazza cattiva di Vargas Llosa, ecc.): la donna misteriosa, ammaliatrice suo malgrado, o forse grazie ad un sapiente e sottile uso delle sue arti seduttive. E' la femmina, così come l'immaginario sudamericano evidentemente la idealizza. Forse la idealizza così perchè in realtà la teme, non so. E' comunque una trasposizione a quelle latitudini del grande mistero della femminilità (non per niente i ritratti migliori in questo senso sono di autori uomini, cioè di coloro cui è giocoforza preclusa la comprensione dell'universo femminile), del mito indoueropeo della dea madre che sotto il sole accecante dei tropici acquista in sensualità e senso dell'ignoto, senza perlatro perdere un certo sottofondo di sacralità che rimane sfumato ma sempre presente. Il narratore è il proprietario di una libreria, diciamo pure di una piccola libreria di nicchia, per intenditori, almeno questo è ciò che cerca di essere. Severina è una ladra di libri, questo lo sappiamo fin da subito, e va a rubare nella libreria di cui sopra; ma chi è in realtà Severina? Possiamo immaginarla fisicamente, però perchè ruba libri? Per necessità, per sfrontatezza? Per cleptomania? Qual'è la sua storia? Da dove viene? Sta cercando di sedurre il narratore o lo usa a proprio piacimento? Chi è l'uomo che vive con lei? Cosa nasconde? Cosa nasconde l'uomo e cos anasconde lei, Severina? Nascondono davvero qualcosa? Questo è il nucleo della narrazione, lo sfarfallìo inafferrabbile del mistero. La donna è mistero. Appunto un topos della letteratura latina. Riuscirà il narratore a scoprire la verità? Riuscirà a fare sua l'enigmatica e sfuggente ladra di libri? Il libro, c'è da dirlo, è un buon libro, una lettura piacevole, ed è indubbiamente ben scritto e, per chi non avesse dimestichezza con le altre misteriose eroine della letteratura di quelle parti del mondo rimarrà indubbiamente scolpita nella memoria de lettore (comunque niente a che vedere, a mio parere, con l'Alejandra di Sopra eroi e tombe di Ernesto Sabato). Ciò che non riesce a dimostrare questa piccola perla è proprio ciò che sostiene Bolano nella fascetta allegata al libro, che davvero Rey Rosa sia la stella più luminosa ed il miglior tessitore di storie. Forse lo è anche, ma credo che questo possa essere verificato in qualche altro libro dell'autore guatemalteco. Indubbiamente la curiosità di cercare altre sue pubblicazioni e togliersi ogni dubbio, questo la libro la instilla.

Rodrigo Rey Rosa è nato in Guatemala nel 1958. Dopo aver abbandonato gli studi di medicina nel suo paese devastato dalla violenza, ha vissuto a New York e poi a Tangeri, in Marocco. Lì ha conosciuto Paul Bowles, del quale ha tradotto le tre prime opere. È autore di molti romanzi e raccolte di racconti e la sua opera è stata premiata nel 2004 con il Premio Nacional de Literatura de Guatemala Miguel Ángel Asturias.
In Italia ha pubblicato Quel che sognò Sebastian e Il tempo concesso con Mondadori, e Giungla di pietra per Cargo.



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